Parte la prima mostra del centro LIBREXPRESSION

Vignetta di Marilena Nardi

Nell’ambito del festival Lector in Fabula 2017 sul tema “Si fa presto a dire Revoluzione”, il centro LIBREXPRESSION presenta nel stupendo chiostro del Monastero San Benedetto a Conversano, una mostra illustrativa del tema. La mostra sarà aperta dal 14 al 25 settembre 2017. Sono 57 le illustrazioni e vignette presentate dal 1989 alle rivoluzioni della primavera araba, con vignettisti di molti paesi europei, del Maghreb, USA, Argentina e Burkina Faso.

Revolution, Révolution, Revolución, Επανάσταση,  РеволюцияRivoluzione 

/ri·vo·lu·zió·ne/sostantivo femminile; (1) moto celeste, sinonimo di periodo, ritorno al punto di partenza; (2) Qualsiasi processo storico o movimento, anche non violento e protratto nel tempo, attraverso il quale si determini un radicale mutamento di fatto delle strutture economico-sociali e politiche, o di particolari settori di attività; (3) mutamento, trasformazione, innovazione radicale; (4) fig. Sconvolgimento di costumi (rivoluzione sessuale), di abitudini o funzioni fisiologiche (5) morale: la rivoluzione dei sensi contro la ragione.

Esse sono alcune delle definizioni di questa parola polisemica. In qualsiasi il periodo o la lingua, sembra che ci sia una comune comprensione di questa parola. Eppure “Si fa presto dire rivoluzione” come lo recita il titolo della tredicesima edizione del festival Lector in Fabula. Di fatto, si fa presto a qualificare alcuni cambiamenti o rivolte di “rivoluzione”, nel senso di un mutamento fondamentale delle strutture politico-economico-sociali o dei costumi, cioè di una trasformazione radicale della società, della tecnologia o dei costumi. È per questo motivo che il Centro LIBREXPRESSION ha voluto indagare sul tema della rivoluzione tramite alcune delle sue rappresentazione grafiche storiche e chiedendo ad artisti e vignettisti contemporanei (italiani, francesi, olandesi, danesi, turchi, ucraini, cubani, argentini, tunisini, marocchini, burkinabi, iraniani) di rappresentare questo tema secondo la loro visione ed interpretazione, nel passato, nel presente e nel futuro.

La mostra propone un percorso storico e tematico sul tema della rivoluzione partendo dalla prima rivoluzione che abbia prodotto un mutamento radicale delle strutture economico-sociale e politiche: la rivoluzione francese del 1789 fino alle rivoluzioni arabe. Dalla rivoluzione tecnologica di Johannes Gutenberg con l’invenzione, intorno al 1449, della stampa a caratteri mobili permettendo anche la stampa di incisioni si è diffusa la satira grafica, con illustri artisti: Luca Cranach, Albrecht Dürer, Pieter Brueghel, Hans Holbein, Jacques Callot, Annibale Carracci alla rivoluzione delle tecnologie dell’informazione. L’utilizzo della satira politica diventerà una vera arma della lotta politica rivoluzionaria con l’invenzione della litografia, nel 1796, da parte del tedesco Aloys Senefelder che permetterà la riproduzione su larga scala di giornali illustrati. Un utilizzo da allora talmente temuto dai poteri politici e religiosi da provocare censura, multe, prosecuzione, imprigionamento e esecuzione dei soldati della democrazia che sono i vignettisti satirici.

Spesso, le rivoluzioni politiche, come le rivoluzioni celeste, riportano al punto di partenza. La ricerca della democrazia, dell’uguaglianza, moto di molte rivoluzioni dal 1789 in poi, non sono riuscite ad attingere l’obiettivo ricercato anche se hanno provocato cambiamenti portatori di speranza. Una speranza, secondo i vignettisti presenti in questa mostra, che potrebbe scomparire con la dominazione globale della rivoluzione delle tecnologie dell’informazione, anestetizzante potenziale delle tendenze rivoluzionarie, portatrice di un cambiamento radicale non più della società ma dell’uomo stesso, quello che si potrebbe definire “post-rivoluzione”.

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