Genocidio gastronomico in grecia: l’Ue vieta i Kebab – fake-news dalla Russia

Screenshot da Sputnik Serbia: “Lo scenario Greco per la Serbia”

La propaganda e la disinformazione non sono solo un’arma del tempo di guerra, ma una caratteristica permanente del mondo moderno. I russi sono tali esperti in materia, che il Servizio Estero Europeo ha sviluppato uno strumento specifico per contrastare le false notizie pubblicate dalla stampa pro-Cremlino. La “proposta” della Commissione e del Parlamento europeo di proibire i kebaba è una di queste fake-news.

Questa non è la prima volta che gli sport di disinformazione del Cremlino sviluppano questo tipo di reclamo. Nel 2016, la cucina tradizionale europea è stata descritta come “sotto attacco di cittadini musulmani” ( ‘under attack of Muslim citizens’). Certo, l’UE non sta mettendo al bando kebab. La disinformazione è stata diffusa mentre il Comitato per la salute del Parlamento europeo sollevava preoccupazioni in merito all’impatto dei fosfati utilizzati come additivi alimentari.

Ecco le informazioni pubblicate su “Il genocidio”:

I “geni” del Parlamento europeo e della Commissione europea stanno prendendo in seria considerazione l’idea di vietare sia i giroscopi che i kebab (banning both gyros and kebabs ) nel paese chiamato “la culla della civiltà”, l’edizione serba dello Sputnik in un articolo soprannominato “Lo scenario greco per la Serbia” . La Serbia dovrebbe quindi considerare bene se entrerà in nell’UE per amore o per interesse. In ogni caso, scrive Sputnik, sarebbe come se una vittima sposasse il proprio stupratore, dal momento che le influenze orientali nella cucina serba provengono dalla Grecia, che ora è minacciata da un “genocidio gastronomico”.

Il genocidio è un tema ricorrente nei media filo-Cremlino; recentemente riconosciuto nella sua forma “linguistica” in Lettonia ( ‘linguistic’ form in Latvia), ma raramente corrisponde alla sua effettiva definizione.

Ogni settimana la task force EU East StratCom  pubblica una “Rivista di Disinformation” sulla disinformazione pro-Cremlino: per saperne di più visita il loro sito web: www.euvsdisinfo.eu

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Autore

Economista e storico, direttore del centro LIBREPRESSION, Fondazione Giuseppe di Vagno

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