Riproduco una notizia preoccupante pubblicata da AnsaMed su nuove minacce alla libertà di stampa in Tunisia. La nostra inviata in Tunisia, Ilaria Guidantoni, ci terrà informati sull’evoluzione della situazione. Una situazione già denunciata nel maggio 2017 da Reporters Sans Frontières e da numerose altre NGOs perché il governo ritardava volontariamente l’applicazione della legislazione liberale sulla libertà di stampa (legge N° 22 del 24 marzo 2016) e il ministero dell’interno aveva fatto chiudere un giornale, in aprile 2017, su base dello Stato d’urgenza, senza autorizzazione preliminare di un giudice. Era la prima volta che tale interdizione era praticata dal 14 gennaio 2011

Tunisia: sindacato giornalisti,’ritorno pratiche repressive’ –Serie di denunce relative a controlli di polizia.
(ANSAmed) – TUNISI, 29 gennaio 2017 – Il Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini (Snjt) ha denunciato in un comunicato il ritorno a pratiche repressive nei confronti dei giornalisti.
“Il sindacato ha ricevuto una serie di denunce da parte dei giornalisti a proposito di controlli di polizia e presunti ascolti delle loro telefonate. L’Snjt esprime la sua inquietudine di fronte a queste pratiche che ricordano quelle del vecchio regime, e mettono in guardia contro la cattiva reputazione del ministro dell’Interno, che avrebbe lasciato agire i suoi funzionari in tal modo, da quando è alla guida del dicastero“, si legge nel comunicato. Il sindacato dei giornalisti tunisini dichiara che se proseguiranno le aggressioni nei confronti dei giornalisti porterà la questione davanti alle sedi Onu competenti e ritiene responsabili il presidente della Repubblica e del premier, che sono tenuti a far rispettare la libertà dei media e dei giornalisti nel Paese.